Il cambiamento climatico impone nuove sfide alle aziende e si accompagna a una crescente sensibilità verso l’ambiente e la società. Ne è consapevole Brother Italia, società leader nel settore printing, che, negli ultimi anni, ha spinto sul pedale dell’acceleratore per ampliare le iniziative a sostegno di un approccio eco-friendly sia nella produzione che nella commercializzazione e nel servizio post-vendita. L’obiettivo è massimizzare il riciclo dei materiali e ridurre al minimo l’impatto ambientale per arrivare ad una riduzione delle emissioni del 65% entro il 2030.
“La nostra sensibilità ambientale parte dalla ricerca e sviluppo, continua nelle fabbriche, tutte certificate ISO 14000, e si estende ai prodotti tutti certificati da una serie di etichette ambientali, quali Blue Angel e Nordic Swan” spiega Roberto Romagnolo, ESG & Sustainabilty Director di Brother Italia, che aggiunge: “Lavoriamo costantemente per ottimizzare in termini di tutela ambientale non solo i nostri prodotti, ma anche gli stessi imballaggi prodotti con materiali riciclabili almeno all’80%” .
Alla base del percorso ambientale, intrapreso da Brother, un ruolo chiave è svolto dall’amministrazione interna delle società: dalla gestione degli spazi e del consumo energetico, a quella dei rifiuti. Anche qui la strada imboccata dal gruppo è stata segnata dall’introduzione di nuove pratiche in armonia del nuovo paradigma della Circular Economy e della sostenibilità.
Brother sposa i principi della circular economy
Per inquadrare il modello circolare occorre fare un passo indietro di qualche anno. L’Europa ha adottato il Piano d’azione sull’economia circolare, noto come EU Action Plan for the Circular Economy alla fine del 2015. Il paradigma dell’economia circolare si contrappone a quello della “linear economy”, l’economia lineare, in cui il ciclo di vita dei prodotti ha un inizio e una fine. Nel circular, il ciclo di vita di un prodotto va oltre il termine dell’utilizzo, attraverso il riciclo e riutilizzo del materiale.
Un passaggio importante nel progetto europeo di protezione dell’ambiente, che trova una sua ragion d’essere ancora di più alla luce delle sfide imposte dalla pandemia di Covid-19. Gli obiettivi centrali del piano europeo sull’economia circolare, trasformati in indicazioni normative nel 2019, impongono entro il 2030 un riciclo del 65% per i rifiuti urbani, e del 75% per gli imballaggi. A questo si aggiungono altre norme riguardanti lo smaltimento in discarica e, soprattutto, misure per promuovere il riutilizzo e la simbiosi industriale trasformando il sottoprodotto di un’industria, in materia prima di un’altra industria.
Certificazioni ambientali
A conferma dell’impegno del gruppo nei confronti dell’ambiente, Brother Italia ha deciso di affiancare alla recente certificazione ambientale ISO 14001 il sistema comunitario di ecogestione e audit EMAS. Per ottenere questa certificazione è necessario che l’azienda effettui un’analisi ambientale in cui vengono esaminati tutti gli aspetti delle attività, dei prodotti e servizi offerti, il quadro giuridico e normativo e le esistenti pratiche e procedure di gestione ambientale.
“Per rafforzare il nostro approccio etico abbiamo deciso fino dall’anno 2008 di registrarci Emas, uno strumento volontario creato dall’Unione europea per valutare le proprie prestazioni ambientali. Ogni anno, come Brother Italia, siamo sottoposti a audit per valutare i risultati e gli obiettivi raggiunti; tali dati sono riportati nella Dichiarazione Ambientale, i cui contenuti sono comunicati e condivisi con tutti i nostri stakeholder” spiega Romagnolo.
Impegno esterno
Accanto alle attività di produzione e vendita, Brother ltalia porta avanti tutta una serie di iniziative a favore dell’ambiente coinvolgendo i collaboratori, aziende esterne e clienti, con la prospettiva di promuovere una consapevolezza ambientale sostenibile.
In particolare, il gruppo ha attivato campagne di responsabilità sociale in ambito ambientale che riguardano tutti i suoi dipendenti, quotidianamente attivi in iniziative di sostenibilità come la riduzione d’utilizzo di materie plastiche in ufficio.
“Uno dei progetti si chiama Plastic free, che ha avuto come obiettivo la riduzione dell’utilizzo di materie plastiche nei nostri uffici. Per evitare l’utilizzo di plastica monouso, abbiamo ad esempio distribuito a tutti i dipendenti tazze e borracce” racconta Romagnolo, aggiungendo che il gruppo è, da alcuni anni, tra i sostenitori di Cool Earth, un ente benefico che collabora con i villaggi indigeni per bloccare la distruzione della foresta pluviale.